LUIGI TORSELLO

Iscriviti alla Newsletter

Rimani aggiornato sulle attività di Luigi Torsello

bbe2d5dd-52d1-11e8-90e6-22000a43ad39
aaa

Clicca 

per le notizie

sull'autore

Luigi TORSELLO è nato in Alessano (LE) nel 1959.

Vive e opera nel bellissimo borgo di Specchia (LE).

Pittura, Scultura, Grafica, Ceramica, Poesia & Narrativa.

Luigi TORSELLO è nato in Alessano (LE) nel 1959.

Vive e opera nel bellissimo borgo di Specchia (LE).

Pittura, Scultura, Grafica, Ceramica, Poesia & Narrativa.

MENU

MENU

​CONTATTI

​CONTATTI

Cell.: 3335262691
 

E-mail: luigitorsello@alice.it

 

 

Cell.: 3335262691
 

E-mail: luigitorsello@alice.it

 

 

POESIA

SEGUIMI SUI SOCIAL


facebook
instagram
twitter
youtube
whatsapp

MURI DI SETA

 

 

 

luigitorsello.it @ All Right Reserved 2020 | Sito web realizzato da Flazio Experience

luigitorsello.it @ All Right Reserved 2020 | Sito web realizzato da Flazio Experience

Il libro acquistabile nei siti

La Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli, IBS, Libraccio,Ebay, Libreria Universitaria, Hoepli, Amazon, Youcanprint.

 

copertina libro completa senza alette.jpeg

ANNO: 2025      GENERE: Poesia      PREFAZIONE: Hervé A. Cavallera

solo copertina - coppia.jpeg

La mia video presentazione.

Clicca sull'immagine per

vederla su YOUTUBE

 

 

VIDEO PRESENTAZIONE  MURI DI SETA

PRESENTAZIONE DELL'AUTORE

          Nel preparare la presentazione di questa mia silloge dal titolo “MURI DI SETA” mi sono chiesto come avrei potuto presentarla, sia perché è il mio 25° libro pubblicato e sia tenendo conto delle due collaborazioni per me molto importanti, non solo per la loro valenza in sé ma anche per il prestigio apportato da loro al territorio: quelle del Prof. Hervé A. Cavallera, Professore Ordinario dell’Università del Salento, che scrive su vari periodici locali, onorandomi della prefazione del libro, e quella di Ezio Sanapo, talentuoso e sensibile pittore che esprime la sua arte rifacendosi al cosiddetto “realismo magico”, movimento pittorico e letterario sviluppatosi nel ventennio dello scorso secolo, al quale ho chiesto di partecipare al progetto del libro con il suo dipinto in copertina dal titolo “Corridoio” che ben si adatta al titolo del libro e dieci suoi dipinti dell’impaginato.


          La risposta mi è venuta alle due e trenta del 22 novembre 2024, e con frenesia ho abbozzato la presentazione del libro, poi perfezionandola.

 

          La mia arte, in generale, che sia la pittura, la scultura, la grafica e la ceramica (avendo una formazione artistica), o la scrittura, che sia poetica, narrativa o saggistica (i miei libri pubblicati), l’ho sempre intesa come un viaggio, come un percorso emozionale, che inizia con un’idea e naviga tra le emozioni che coinvolgono tutti i miei sensi.

          Io sono uno di quei poeti che pensano di non poter regalare le proprie emozioni, giacché le emozioni sono personali, perché scaturiscono dalla capacità personale di emozionarsi, che è il risultato di complicati meccanismi, compreso quello delle immagini mentali, che comprendono cose e  sentimenti, che ciascuno costruisce, che attengono non solo a noi ma anche al contesto che ci circonda e ci vede protagonisti, che in egual modo contribuisce a plasmare il nostro modo di “vedere” e di “sentire” ciò che ci circonda, che ci plasma attraverso l’inevitabile impermanenza del divenire.

 

          Penso, quindi, che ciascun lettore deve trovare/sentire le proprie emozioni, anche invogliato a farlo dal mio scrivere, conquistato con un lento cammino introspettivo che ormai percorro da decenni.

Credo, senza esagerare, che le emozioni siano l'unico mezzo che ci rende liberi, perché riescono a seguire quei percorsi che ci allontanano dal vivere in modo apatico e banale la nostra esistenza, che ci rendono curiosi, ed è proprio la curiosità che ci impone di porci delle domande che, se pronti, ci portano delle risposte e quindi ad essere più consapevoli del nostro andare.


          In moltissimi libri ho avuto modo e quasi la necessità di cercare delle collaborazioni con altri artisti, con i quali, sempre, ho avuto un rapporto artistico e comunicativo proficuo, un percorso di arricchimento.


          Con questa silloge ho avuto la fortuna di "inciampare" nella sensibilità pittorica di un valente artista Salentino qual è Ezio Sanapo e con lui abbiamo percorso un interessante tragitto che mi ha permesso di inserire nell'impaginato ben dieci sue opere, e in copertina, come già detto, il suo bellissimo dipinto dal titolo "corridoio", che proprio per il suo impianto lascia intravedere ciò che in verità vi è al di là dei “muri di seta”, come li intendo io. Quei muri di seta che ci portano a guardare senza la giusta consapevolezza del vivere, perché ingabbiati dai nostri preconcetti regalatici e/o acquisiti e mai risolti.


          Penso, al di là di tutto, che quei "muri di seta" possano essere abbattuti solo dalla sensibilità empatica di ciascuno di noi e dalla conoscenza, elementi di base che nessuno può regalarci, perché sono il risultato del diuturno impegno di ciascuno di noi, proprio come lo stesso impegno che ci porta a "sentire" le nostre emozioni.


          Ho trovato bellissima la prefazione del Prof. Hervé A. Cavallera, perché ha saputo scrivere con la sensibilità del suo animo, oltre a quella della sua penna, ciò che in verità è il mio intendimento e cioè quello di riuscire a portare al lettore i miei versi, provando a “raccontare” le mie sensibilità, le mie fragilità e anche le mie ricchezze, con le quali cerco attraverso i miei versi di creare quell’esile filo di seta, spero capace di collegare le mie emozioni espresse con le emozioni del lettore.

 

 

Luigi Torsello

Notizie e prefazione di Hervé A. Cavallera

foto herve jpg- 300 dpi.jpeg

 

Hervé A. Cavallera, già professore ordinario, ora onorario, di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, ove ha ricoperto le cariche di Direttore di Dipartimento, di Presidente di Corso di laurea e di Senatore accademico. È stato membro della Commissione ministeriale per la riforma della scuola durante il Ministero Moratti; Consulente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Coordinatore nazionale di alcuni Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed è tuttora, per il Ministero dell’Università, Valutatore dei Progetti nazionali per la ricerca. È stato ed è componente dei Comitati scientifici della “Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice”, della “Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici”, dell’ “Associazione  di  Studi  Emanuele Severino”, dell’ “Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla”;  socio del “Centro Italiano per la ricerca storico-educativa” (di cui è stato tra i componenti del Direttivo), del “Centro Interuniversitario di Bioetica e Diritti umani”, di cui è stato direttore, della “Società di Storia Patria per la Puglia”, di cui è vicepresidente, della “Società Italiana di Pedagogia”. Ha curato la pubblicazione delle “Opere complete” del filosofo Giovanni Gentile. Per la sua attività di studioso e per i suoi volumi ha ricevuto i seguenti premi: Stilo d’oro – X Premio Nazionale di Pedagogia (2000); XXXVIII Premio Lunigiana-Cinque Terre, sezione “saggistica” (2003); XXII “Premio Firenze” (2004); Premio “Capri-San Michele” (2007); XVIII Premio Internazionale di Pedagogia (2007), “Premio Internazionale Salvatore Valitutti” (2007). Presidente del Comitato scientifico del “Centro per la filosofia italiana”, è direttore di varie collane editoriali e componente di diversi comitati scientifici di riviste italiane e internazionali. È al momento autore di 82 volumi (32 monografie – tra le più recenti Storia delle dottrine  e  delle  istitu- zioni educative, 2017, il progetto di un mondo migliore. Il contributo degli illuministi salentini, 2023; 35 edizioni critiche; 15 curatele) e di centinaia di scritti scientifici apparsi su riviste italiane e internazionali.

 

TESTO DELLA PREFAZIONE

 

Una raccolta di poesie è sempre una confessione dello stato d’animo dell’autore e della sua visione della vita. Così è per Muri di seta di Luigi Torsello che raccoglie 130 componimenti nei quali si manifesta l’attenzione dell’Autore a cogliere il senso della vita, come è evidente nel testo che apre la raccolta, Girotondo di marionette, in cui Torsello, considerando il susseguirsi delle umane vicende e del significato delle medesime, si chiede: «Mi incuriosisce / il come finirà; / ma finirà?».

Si comprende da subito come Torsello non solo esprime i propri sentimenti nei confronti del suo vissuto - penso, ad esempio, alle diverse poesie intorno alla scomparsa della madre («Veglierò gelosamente / i tuoi ricordi, / senza poterti più / abbracciare», - Lacrime) -, ma è volto a cercare di illustrare la complessità degli umani rapporti («Innamorarsi / è più complicato / dello stesso amore» - L’amore immortale), sì da cercare la realizzazione di una vita serena e condivisa, che poi è l’obiettivo che egli auspica per tutti: «Prendersi per mano / e accompagnarsi / per correre con gli altri / verso orizzonti comuni» (Respirare la vita).

Di qui l’emergere, come del resto nelle altre raccolte poetiche dell’autore, di una problematica nella quale sembrano convivere sia la visione pessimistica sia quella ottimistica in una prospettiva di fondo che rivela la consapevolezza che l’uomo è uno dei tanti infiniti elementi che determinano l’intero sistema del reale e che la sua mancanza o semplicemente la sua scomparsa, pur facendo variare l’intero contesto, non determina la vita del mondo. Di qui l’invito alla speranza, l’invito ad avere un atteggiamento rispettoso della vita e del prossimo senza la ricerca del superfluo e senza la frenesia dell’arrivismo. Torsello ha così ben presente la necessità del superamento dell’egoismo. «Guardare oltre gli steccati / del nostro essere e dei nostri credi / apre a scenari / di indicibile bellezza» (Tenersi per mano). È, in fondo, l’accettazione del presente nella consapevolezza che è necessario vivere per quello che si è e non per quello che gli altri vorrebbero farci credere. Allora si deve trovare il vero significato della propria connessione agli altri, al reale, superando il “qui e ora” inteso come mero godimento individualistico. «L'amore per il mondo, / forse, / è l’unica poesia» (Un giorno ad Assisi).

Pertanto la caratteristica delle poesie di Torsello è la meditazione sul senso dell’esistenza, una meditazione estremamente partecipata che sa cogliere i legami che connettono l’individuo al reale, al presente come al passato («Ricordi di persone che ormai / non ci sono più, e hanno lasciato / voragini senza fondo. … e la vita continua», ... E la vita continua). Ne segue la volontà di conoscere. «Qualcosa ci spinge a continuare, / per conoscere ciò che ancora non conosciamo / o forse perché questo è lo scopo del nostro andare» (Il nostro andare). Nelle poesie, sempre attentamente costruite ma senza alcun astratto fingimento, appare così il mondo privato di Torsello, fatto di ricordi, nostalgie, aspettative, i tanti aspetti che sono presenti nell’umana interiorità e che la poesia sa esprimere con una efficacia ineguagliabile.

E traspare il mondo del quotidiano.  «S’ode il profumo delle castagne, / s’ode il rumore delle bilance, / quasi un concerto, / che allieta il mio animo / e gli danno pace» (Giorno di mercato). La vita è quella che è e bisogna capire il contesto in cui si è inseriti e andare oltre, saper sognare, inoltrarsi in un’altra dimensione. «Mi sforzo di credere / che quei prati sono dei verdi cuscini / ove cuori innamorati si incontrano / dando vita alla vita, / cercando nella stessa / la speranza del domani» (La voce del cuore). La voce del cuore, appunto, la quale sa andare ben oltre la freddezza delle apparenze, mentre il futuro è sempre impercepibile.  «Inscrutabile è quello /che sta dinanzi a noi, / solo il passato ci insegna, / il futuro / è un'altra cosa: / è un grattacielo / di ferro levigato / che apre le sue porte / d'improvviso, / risucchiandoci / inesorabilmente dentro, / senza preavviso» (Parlando del futuro). Ne segue l’importanza di sapersi ascoltare e di ascoltare («Guardo armonici sguardi / che si legano, / regalandosi amore», - Fili che legano).

Ora, saper ascoltare è anche capacità di rendersi conto, di fare i conti, di effettuare un bilancio. «E solo nel mio silenzio / ricompongo la mia vita, / che si rompe dopo ogni caduta, / come un vaso di coccio / che si frantuma continuamente / in mille pezzi» (Dentro al mio silenzio). Significa ritrovarsi in una situazione in continuo cambiamento dove tutto è impermanenza. «Questo ci dovrebbe far comprendere / che anche noi siamo parte del tutto / e che volere a tutti i costi / renderci padroni del creato / è la più disastrosa follia / che ci porterà al collasso universale» (Simbiosi universale). Nella consapevolezza allora che «incoerenti, cerchiamo nuovi mondi lontani, / mentre ci impegniamo a distruggere il nostro!» (Incoerenze). Ecco, di conseguenza, che il messaggio implicito nelle poesie di Torsello è quello di approdare ad una conciliazione con il reale, aprendoci a ciò che ci circonda con l’entusiasmo e la semplicità dei bambini.

Per tale aspetto, le poesie di Torsello, come è proprio della natura della poesia, hanno il complesso effetto di attrarre e far riflettere, di aprire un mondo in cui il lettore si ritrova e si riconosce nella molteplicità delle emozioni. Dice appunto l’autore: «Di queste emozioni io scrivo, / non per compiacere me stesso, / ma solo per incoraggiare / l’anonimo viandante / che ha voglia di guardare / gli stessi miei orizzonti, / orizzonti, / che invogliano a continuare» (Orizzonti). Certo, ognuno ha le sue emozioni, ognuno ha le sue immaginazioni, ma il valore della poesia è la capacità di accomunare nonostante le differenze, poiché sa sollevare temi che sono comuni ai viventi, di là dai luoghi e dai tempi.

Le poesie di Luigi Torsello, che nel volume Muri di seta sono accompagnate da incisive illustrazioni di Ezio Sanapo, sanno coinvolgere negli intricati giochi del sentirsi parte dell’universo, cercando di dare un senso non effimero alla vita, un senso che consiste nel sapersi aprire al proprio prossimo nella speranza di una comunità che possa convivere serenamente. In questo intreccio di individualità e molteplicità, di passato, presente e futuro, il lettore non si sente un estraneo curioso, ma viene coinvolto e partecipa, sapendo di non essere estraneo ai problemi che Torsello solleva, anzi trovandosi pienamente in essi.

 

Hervé A. Cavallera